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Castrum Novum: la città ritrovata

Il GATC a Castrum Novum

“Poche persone sanno che sotto l’area incolta antistante l’ingresso del vecchio Casale Alibrandi giace il cuore della colonia romana di Castrum Novum, una città cinta di mura che ebbe proprie istituzioni cittadine, un foro, un teatro, grandi portici, un tempio di Apollo, un archivio, acquedotti, impianti termali e chissà quanti altri edifici pubblici e privati ancora da scoprire…” (Flavio Enei, direttore degli scavi)

Il Settore Castrum Novum del GATC collabora da oltre dieci anni alle campagne di scavo in corso nel sito dell’antica città romana, condotte dal Polo Museale Civico di Santa Marinella, in collaborazione con l’Università di West Bohemia, l’Institutum Romanum Finlandiae, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’Associazione A.S.S.O, in concessione di scavo e sotto l’egida della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale.

L’antica colonia romana di Castrum Novum, vissuta tra il III secolo a.C. e il V secolo d.C.,  si trova oggi nel Comune di Santa Marinella, in località Torre Chiaruccia, all’altezza del km 64.300 della via Aurelia. L’area archeologica fu interessata da diverse campagne di scavo nel XVIII secolo condotte dalla Reverenda Camera Apostolica all’epoca del pontificato di papa Pio VI ed è stata in seguito oggetto di studi e ricerche da parte di vari autori tra i quali, da ultimi, Salvatore Bastianelli e Piero Alfredo Gianfrotta.

I nuovi scavi, a partire dal 2010 nell’area extraurbana e in seguito, dal 2015 ad oggi, nell’area della città antica, hanno rivelato importanti novità, utili per la conoscenza della storia e dell’archeologia della colonia, nonché della topografia del castrum medio repubblicano e del litorale antistante.

Il sito risulta frequentato a partire dal Neolitico e nell’età del Bronzo e del Ferro. In epoca etrusca fu uno degli approdi controllati dall’antica Caere (oggi Cerveteri) finché nella prima metà del III secolo a.C. nel territorio divenuto romano fu dedotta la colonia di Castrum Novum, forse intorno al 264 a.C., in coincidenza con lo scoppio della Prima Guerra Punica. Gli scavi incorso hanno rimesso in luce i resti del castrum originario, una fortezza di circa 130×70 metri con mura spesse 3 metri e alte probabilmente almeno 6 metri, provvista di due porte a doppia camera sui lati brevi. All’interno un asse stradale centrale che unisce le due porte e i resti della caserma dove alloggiava il presidio.

La colonia, nel I secolo a.C., venne probabilmente ridedotta da Cesare e acquisì il nome di Colonia Iulia Castronovo ricordato da diverse iscrizioni rinvenute durante gli scavi settecenteschi, oggi nei Musei Vaticani insieme a importanti statue.   

La vecchia fortezza in epoca imperiale venne trasformata in un vero centro urbano con ricche domus, impianti termali, il foro, la curia, il tabularium, sale da banchetto, templi e un teatro; la città si estese lungo la costa e nell’entroterra ben oltre le antiche mura.

Nella rada portuale antistante la città venne costruito uno dei più antichi ed estesi impianti di peschiere del Mediterraneo con numerose vasche destiate all’allevamento di pesci e molluschi.

E’ molto probabile che anche Castrum Novum abbia subito danni e saccheggi in occasione del passaggio dei Visigoti; tuttavia gli scavi in corso documentano la continuità dell’insediamento per tutto il V secolo d.C. e forse anche in gran parte del seguente. La città senza dubbio sopravvisse alla scorreria gotica e anche al nuovo sacco di Roma e del suo litorale perpetrato dai Vandali di Genserico venuti dal mare nel 455 d.C.

Sulla base dei dati ad oggi disponibili possiamo affermare con buona sicurezza che la città di Castrum Novum sia rimasta ancora attiva e frequentata per tutto il IV secolo d.C. e che soltanto nel secolo successivo sia iniziato l’abbandono resosi definitivo soltanto verso al fine del secolo.

E’ molto probabile che l’abbandono definitivo della città di Castrum Novum sia avvenuto in conseguenza dei tragici eventi bellici che videro gli eserciti bizantini di Giustiniano tentare la riconquista dell’Italia a danno del regno dei Goti, tra il 535 e il 553 d.C.

In questa epoca di guerre e pestilenze, che decimarono la popolazione italiana, e che infine vide scendere in Italia i Longobardi nel 568 d.C., muore  quel poco che doveva rimanere dell’antico abitato di Castrum Novum che termina la sua esistenza dopo essere vissuto per circa ottocento anni, tra il III secolo a.C. e il VI secolo d.C

In sintesi il Progetto Castrum Novum:

Con grande pazienza e determinazione si sta curando un lavoro di tessitura della memoria per riallacciare il nostro tempo a quello passato ricollegando i fili della complessa trama che attraverso i secoli e i millenni unisce da sempre le generazioni. Si sta operando coscienti che il cemento ideale di una comunità sia costituito essenzialmente dalla memoria storica e dalla capacità che tale comunità ha di accrescerla e conservarla. Stiamo investendo risorse perché riteniamo che la cultura sia l’unico antidoto ai mali del nostro tempo e che la crescita civile, democratica ed anche e soprattutto economica del nostro paese sia direttamente legata alla valorizzazione della risorsa offerta degli immensi giacimenti culturali e naturalistici che da sempre attendono di essere messi al centro delle politiche di sviluppo.

Per approfondire la storia e l’archeologia di Castrum Novum si possono consultare i Quaderni di studi editi dal Museo e dal GATC (Nelle biblioteche del territorio ceretano e di alcune di Roma e soprattutto si possono scaricare i PDF sul sito Academia Edu (pagine di Flavio Enei).

P. A. Gianfrotta, CastrumNovum. Forma Italiae, Regio VII, Roma 1972.

F. Enei, M. L. Haack, S. Nardi Combescure, G. Poccardi, Castrum Novum. Storiaearcheologia di unacoloniaromananelterritorio di Santa Marinella, Quaderno 1, Santa Marinella 2011.

F. Enei (a cura di), Castrum Novum. Storia e archeologia di unacoloniaromananelterritorio di Santa Marinella, Quaderno 2, Acquapendente 2013

F. Enei, S. Nardi-Combescure, G. Poccardi, J. Benes, M. Galletti, K. Kodydkova, A. Lureau, K. Paclikova, M. Preusz, A. Squaglia, Castrum Novum (Santa Marinella, prov. de Rome), Chronique des activités archéologiques de l’École française de Rome, Italie centrale 2015. URL: http://cefr.revues.org/1364

F. Enei (a cura di), Storia e Archeologia di una colonia romana nel territorio di Santa Marinella, Quaderno 3, Acquapendente 2016.

F. Enei, K. Preusz, M. Preusz, Storia e Archeologia di una colonia romana nel territorio di Santa Marinella, Quaderno 4, Acquapendente 2020.

Contatti:fenei@comune.santamarinella.rm.it – tel. +39. 0766.523585

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